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CARAVAGGIO 2025: FINALE DI PARTITA

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  © Photo by Massimo Gaudio Sala Finale di Partita Nel corso espositivo della mostra, abbiamo avuto l'occasione di vedere molte opere di Caravaggio da quando ha mosso i primi passi artistici a Roma, passando attraverso fatti oscuri che hanno interessato la vita personale dell'artista, il soggiorno napoletano fino ad arrivare in questa sala dove sono esposte le ultime opere da lui realizzate. Caravaggio aveva una forte voglia di rientrare a Roma e per avere questa opportunità si diresse nell'estate del 1607 alta volta di Malta dove attraverso al suo valore artistico riuscì a entrare nell'Ordine dei Cavalieri Gerosolimitani, mossa utile per ottenere la grazia di papa Paolo V Borghese. Dopo essere stato coinvolto in una rissa con un altro membro dell'Ordine, egli venne incarcerato ma dopo una rocambolesca fuga si diresse verso la Sicilia per poi tornare nuovamente a Napoli dove realizzò il San Giovanni Battista Borghese e il Martirio di sant'Orsola. Nel 1610 salpò ...

CARAVAGGIO 2025: INGAGLIARDIRE GLI OSCURI

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  © Photo by Massimo Gaudio Sala Ingagliardire gli oscuri La seconda sala del percorso espositivo della mostra si intitola INGAGLIARDIRE GLI OSCURI, che deriva da una descrizione di Giovanni Pietro Bellori su Caravaggio tratta da Le vite de' pittori scultori e architetti moderni del 1672, frase che campeggia su un pannello che posto prima di entrare nella sala che recita:  "Ma il Caravaggio, che così egli già veniva da tutti col nome della patria chiamato,  facevasi ogni giorno più noto per lo colorito ch'egli andava introducendo,  non come prima dolce e con poche tinte, ma tutto risentito di oscuri gagliardi,  servendosi assai del nero per dar rilievo alli corpi" Delle molte notizie giunte da fonti archivistiche e a stampa, la produzione ritrattistica di Caravaggio dovette essere piuttosto nutrita, purtroppo di tutte le sue opere è giunto a noi molto poco. Uno di questi è il ritratto di Maffeo Barberini presente in sala. Merisi durante il suo periodo artistico...

DOMENICO ZAMPIERI detto DOMENICHINO, Sant'Agnese (1605-1606)

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  © Photo by Massimo Gaudio Domenico Zampieri detto DOMENICHINO, Sant'Agnese (1605-1606) Le Gallerie Nazionali d'Arte Antica di Palazzo Barberini non smettono mai di stupire. Nella sala dedicata a Guido Reni e gli Emiliani situata al piano nobile del palazzo, è possibile ammirare un'opera realizzata tra il 1605 e 1606 da Domenico Zampieri detto Domenichino. Si tratta di un olio su tela che misura 143 x 101 cm raffigurante sant'Agnese.  L'artista in questo dipinto ha reinterpretato un affresco dal titolo Dama con liocorno presente alla Galleria Carracci di Palazzo Farnese in Roma, realizzato intorno al 1605 proprio da Antonio Carracci. In pratica la scena, il paesaggio, la posa della donna è la stessa, però Domenichino ha trasformato la figura della dama (forse Giulia Farnese) in quella della santa con il nimbo dorato e ha sostituito il liocorno con l'agnello.  C'è un altro affresco che lega la famiglia Farnese alla figura della v ergine con il liocorno. Si ...

FILIPPO GAGLIARDI (attr.), Visita di Innocenzo X alla Fontana dei Fiumi (1651 ca)

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   © Photo by Massimo Gaudio Filippo Gagliardi, Visita di Innocenzo X alla Fontana dei Fiumi, attr. (1651) Olio su tela, 285 x 187 cm Filippo Gagliardi è stato un pittore e architetto del periodo barocco che ha svolto nel Settecento i suoi lavori principalmente a Roma ed è famoso per le sue prospettive pittoriche. Questo ci porta a pensare che le sue pitture siano fedeli alla realtà.  Nel Museo di Roma all'interno di Palazzo Braschi che si affaccia su piazza Navona, è conservata nella prima sala del secondo piano la grande tela attribuita al pittore romano che come soggetto ha la visita alla Fontana dei Quattro Fiumi portata a termine da Gian Lorenzo Bernini nel 1651. Vi è rappresentata la visita alla FontaNa da parte di papa Innocenzo X svolta in forma non ufficiale.  La scena è stata ripresa dal lato nord della piazza la mattina presto perché le ombre degli edifici a sinistra sono fortemente in ombra, anche la parte destra dell'obelisco presenta una forte ombra, un...

GIORGIO DE CHIRICO, Mistero e malinconia di una strada, fanciulla con cerchio (anni Sessanta)

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  © Photo by Massimo Gaudio Giorgio de Chirico, Mistero e malinconia di una strada, fanciulla con cerchio (anni Sessanta) Olio su tela, 74,9 x 59,1 cm C'è un luogo al centro di Roma dove poter passare del tempo in tranquillità immersi nel verde e lontano dal caos cittadino. Questo luogo è Villa Borghese che con il suo splendido parco dove c'è all'interno un laghetto artificiale, è una delle ville più belle di città. Ad impreziosire ancor di più sono ben tre musei al suo interno: Galleria Borghese, Museo Pietro Canonica e Museo Carlo Bilotti e proprio in quest'ultimo c'è una mostra permanente di 22 opere tra dipinti, sculture e disegni molte delle quali, ben 18, sono di Giorgio de Chirico. Sono tutte molto interessanti, ma una ha attirato la mia attenzione. Come sempre quello che non si vede è quello che mette in risalto un'opera e in questo caso sono le sagome di due persone che sono state cancellate ma delle quali è rimasta l'ombra seppur meno evidente risp...

CARLO MARATTI E IL RITRATTO, Papi e principi del Barocco Romano

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  © Photo by Massimo Gaudio Sala espositiva A quattrocento anni dalla nascita del Maestro marchigiano Carlo Maratti (Camerano 1625 – Roma 1713), le Gallerie Nazionali di Arte Antica presentano nelle sale di Palazzo Barberini la mostra dal titolo CARLO MARATTI E IL RITRATTO, PAPI E PRINCIPI DEL BAROCCO ROMANO che mette in risalto la sua produzione ritrattistica. Dell'artista si conosce soprattutto il suo lavoro in ambito ecclesiastico con numerose opere con soggetti sacri e decorazioni nelle chiese e poco si conosce della sua bravura indiscussa in ambito ritrattistico che lo ha reso una figura centrale della pittura romana e italiana della seconda metà del Seicento ed è stato anche molto apprezzato in Europa. Aveva la capacità di coniugare la definizione dei tratti fisionomici e di inserire con maestria oggetti scelti appositamente per svelarne il rango, la professione e il gusto. Tra i capolavori esposti nella sala, spiccano i ritratti di Clemente IX Rospigliosi eseguiti quasi co...

MICHELANGELO MERISI detto CARAVAGGIO, Ritratto di monsignor Maffeo Barberini (1599-1604 ca)

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© Photo by Massimo Gaudio MICHELANGELO MERISI detto CARAVAGGIO, Ritratto di monsignor Maffeo Barberini Nel marzo dello scorso anno in occasione di una bellissima mostra sulla famiglia Barberini tenutasi proprio a Palazzo Barberini in Roma, fui inaspettatamente folgorato dalla bellezza di un dipinto di Caravaggio che mostrava il ritratto di Maffeo Barberini proveniente da una collezione privata di Firenze (ultima fotografia in basso).  Il luogo è lo stesso, l'autore è lo stesso come è la stessa la persona ritratta, anche le dimensioni sono simili, raccontano però due periodi diversi anche se ravvicinati di Maffeo Barberini, futuro papa Urbano VIII. Il primo è stato realizzato nel 1595 subito dopo aver ottenuto la carica di protonotario apostolico, mentre quello attualmente in esposizione è stato commissionato a seguito della nomina del monsignor Maffeo a chierico della Camera Apostolica avvenuta nel marzo del 1598. L'anno preciso dell'opera non è certa. La maggior parte degl...

Bernardino Cesari, Diana e Atteone

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Bernardino Cesari, Diana e Atteone (1601-1613) Galleria Borghese - Roma Il dipinto è un probabile acquisto del cardinale Scipione Borghese. Menzionato in un poemetto che descrive la collezione scritto nel 1613, la tela reca sul sasso la firma del pittore. Si tratta di una copia fedele di un dipinto di analogo soggetto eseguito dal fratello di Bernardino, Giuseppe cesari detto il Cavalier d’Arpino, di cui esistono varie versioni. Di grande interesse è la presenza della firma dell’autore, al quale si possono riferire con certezza ben poche opere.    (testo tratto dal sito Galleria Borghese) Autore: Bernardino Cesari (Arpino 1571 - 1622) Titolo: Diana e Atteone Supporto: Olio su tela Anno: 1601 - 1613 Misure (cm.): 62,5 x 83 Posizione: Galleria Borghese Località: Roma

Ludovico Cardi detto CIGOLI, Giuseppe con la moglie di Putifarre

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Ludovico Cardi detto CIGOLI, Giuseppe con la moglie di Putifarre (1610) Galleria Borghese - Roma Il dipinto, firmato e datato “Lod. Cigoli F. 1610”, venne eseguito per Antonio Ricci, vescovo di Arezzo nel 1611. Ricci lo donò poi al cardinale Scipione Borghese, probabilmente in segno di gratitudine per l’importante nomina ricevuta .L’immediatezza narrativa del soggetto, resa attraverso l’effetto dei colori, delle espressioni e dei gesti, rimanda a una teatralità di costume e a un sentimento già barocco. Il tema, tratto dal Vecchio Testamento, è rivisto in chiave laica, una scena d’alcova dove la moglie di Putifarre appare come una perfetta cortigiana. (testo tratto dal sito Galleria Borghese) Autore: Ludovico Cardi detto CIGOLI (Cigoli 1559 ca - Roma 1613) Titolo: Giuseppe con la moglie di Putifarre Supporto: Olio su tela Anno: 1610 Misure (cm.): 220 x 150 Posizione: Galle...

Scipione Pulzone, Sacra Famiglia con i santi Giovannino ed Elisabetta

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Scipione Pulzone, Sacra Famiglia con i santi Giovannino ed Elisabetta (dopo 1570) Galleria Borghese - Roma L’opera compare, con l’esatta attribuzione a Scipione Pulzone, nell’inventario della collezione del 1693. Il dipinto costituisce uno dei capolavori d’arte sacra del pittore per l’attenzione alla resa dei particolari e lo studio della luce che evidenzia le figure in primo piano, sottolineando la modestia della Madonna e la semplice umanità di Elisabetta. (testo tratto dal sito Galleria Borghese) Autore: Scipione Pulzone (Gaeta 1550 ca - Roma 1598) Titolo: Sacra Famiglia con i santi Giovannino ed Elisabetta Supporto: Olio su tela Anno: 1570 - 1598 Misure (cm.): 135 x 105 Posizione: Galleria Borghese Località: Roma

Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO, David con la testa di Golia

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#artiebellezzeitaliane Photo by Massimo Gaudio Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO, David con la testa di Golia (1609-1610) Galleria Borghese - Roma Il dipinto fu eseguito con tutta probabilità a Napoli, dove Caravaggio, fuggito da Roma nel 1606, si trovava in esilio per l’accusa di omicidio. La scelta del soggetto, con la vittoria dell’eroe d’Israele sul gigante filisteo Golia, si deve probabilmente allo stesso pittore. David non manifesta un fiero atteggiamento di trionfo mentre regge e osserva il capo mozzato di Golia; la sua espressione è piuttosto di pietà verso quel “peccatore”, nel cui viso Caravaggio avrebbe raffigurato il proprio autoritratto. La descrizione del volto di Golia, così vividamente espressiva nella fronte corrugata, la bocca spalancata per l’ultimo respiro, lo sguardo sofferente, l’incarnato esanime, rappresenta il risultato del dramma umano vissuto dall’artista. L’iscrizione che compare sulla spada “H.AS O S” è stata sciolta dalla critica con il motto ...