© Photo by Massimo Gaudio
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Sala Debutto romano |
Il 1600 ha segnato una tappa importante per Caravaggio, infatti, in quell'anno con le tre tele presenti nella cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi, arrivò la sua prima commissione pubblica che si sviluppò successivamente con l'incarico di realizzare due dipinti per la cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo raffiguranti la Crocifissione di san Pietro e La Conversione di Saulo. Di quest'ultima esistono due versioni: quella presente nella cappella e quella esposta nella mostra.
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Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO, Concerto (1597 ca) Olio su tela, 92,1 x 118 cm, The Metropolitan Museum of Art, New York, Rogers Fund 1952 |
Palazzo Madama, attuale sede del Senato della Repubblica Italiana, si trova a poche centinaia di metri dalla casa di Caravaggio. Pare che nel Palazzo si tenessero spesso rappresentazioni musicali e forse in una di queste il pittore ebbe occasione di assistere. Questa esperienza fu la base per riproporre in chiave allegorica quelle rappresentazioni. Fu pensata e realizzata probabilmente nel 1597 per il cardinale Francesco Maria del Monte, uno dei maggiori cultori di musica e canto in Europa, diventando la prima opera entrata a far parte della sua collezione. Sullo sfondo del dipinto c'è il suo autoritratto, mentre lo spartito presente, da studi effettuati pare sia riconducibile a una melodia composta dal musicista napoletano Pompeo Stabile. Alla morte del prelato questa, insieme a I Bari e Santa Caterina d'Alessandria entrarono a far parte della collezione Barberini.
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Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO, San Francesco d'Assisi in estasi (1597-1598) Olio su tela, 94 x 129,5 cm, Wadsworth Atheneum Museum of Art, Hartford, Connecticut The Ella Gallup Sumner and Mary Catlin Sumner Collection Fund |
Il ricco banchiere ligure Ottavio Costa fu il primo proprietario del dipinto che raffigura San Francesco d'Assisi in estasi mentre viene sostenuto da un angelo dopo aver ricevuto le stimmate. Anche se la figura del santo e dell'angelo sono ben illuminate, il resto del dipinto è buio e alle loro spalle si intravedono tra la vegetazione Frate Leone e un gruppo di pastori illuminati da una flebile luce di un fuoco. Questo dipinto rappresenta due fasi importanti della produzione del Maestro lombardo: È la sua prima opera sacra conosciuta ed è tra le prime dove il pittore si cimenta nelle ombre.
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Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO, Narciso (1597-1599 ca) attr. Olio su tela, 113,3 x 97 cm, Gallerie Nazionali di Arte Antica, Palazzo Barberini, Roma
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Il fatto di attribuire il Narciso a Caravaggio significa che manca la certezza documentata per poter dare la paternità dell'opera al Maestro lombardo. Probabilmente lo stile ha indotto lo studioso Roberto Longhi prima, a seguire altri studiosi poi, ad attribuire l'opera al Merisi, anche se altri studiosi non essendo dello stesso avviso ne negano la paternità proponendo una serie di autori come Bartolomeo Manfredi, Orazio Gentileschi e quella più accreditata a Giovanni Antonio Galli detto Spadarino.
A complicare il problema, c'è anche la straordinaria originalità interpretativa da parte dell'autore che trae dalla Metamorfosi di Ovidio, una scena dove lo sguardo di Narciso incontra il suo riflesso nell'acqua che come una calamita lo attrae fatalmente verso l'ammirazione di se stesso.
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Michelangelo Merisi detto CARAVAGGIO, Conversione di Saulo (1600-1601 ca) Olio su tavola, 237 x 189 cm, Collezione Nicoletta Odescalchi, Roma
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Nell'autunno del 1600, dopo aver ricevuto l'incarico per la realizzazione delle tre tele per la cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi, ricevette anche l'incarico da parte di Tiberio Cerasi di dipingere due quadri per la sua cappella in Santa Maria del Popolo. Per l'occasione Caravaggio realizzò La Crocifissione di San Pietro e la Conversione di Saulo utilizzando due preziose tavole di cipresso di grandi dimensioni (237 x 189 cm). Siccome al momento della commissione la cappella non era stata ancora costruita, al termine dei lavori ci si rese conto che le due tavole non potevano essere collocate, Caravaggio si rimise a lavoro realizzando due nuove tele di dimensioni ridotte rispetto alle prime, le stesse che si trovano ancora oggi nella cappella.
Le due tavole restarono nelle mani di Tiberio Cerasi; purtroppo la Crocifissione di San Pietro andò distrutta, mentre la Conversione di Saulo esposta nella mostra fu immediatamente acquistata dalla famiglia Sennesio.
Vi ringrazio.
Arrivederci al prossimo articolo.
Massimo
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