STATUA DELLA VENERE CAPITOLINA

© Photo by Massimo Gaudio

Statua della Venere Capitolina, Marmo, 193 cm

La Venere Capitolina è sicuramente una delle statue marmoree più rappresentative e importanti della collezione presente nei Musei Capitolini di Roma. Si tratta di una variante della statua di Afrodite (la Venere per gli antichi Greci) creata da Prassitele nel IV secolo a.C. per il santuario della dea nell'antica Cnido nell'attuale Turchia.
La statua è stata realizzata con dimensioni leggermente maggiori rispetto al vero e rappresenta la dea nuda nell'atto di compiere un gesto pudico per celare le sue armoniose forme del corpo. I vari oggetti che si trovano ai suoi piedi come l'anfora con sopra un panno, la particolare pettinatura con i capelli raccolti a mo' di fiocco e la nudità, mostrano la dea intenta a un bagno lustrale della divinità.
Il suo ritrovamento è avvenuto tra il 1667 e il 1670 all'interno della chiesa di San Vitale che si trova tra il Quirinale e il Viminale, nel 1752 è stata donata ai Musei Capitolini da papa Benedetto XIV. Il grande valore artistico attribuito, è stato documentato anche dal suo ritrovamento dietro un muro, riposta lì dal suo antico proprietario per difenderla da un imminente pericolo e non aveva tutti perché, infatti, nel 1797 Napoleone Bonaparte la portò a Parigi insieme a tantissime altre opere nel contesto delle spoliazioni napoleoniche. Per nostra fortuna il grande Antonio Canova nel 1815 con il ruolo di Ispettore delle Belle Arti la fece ritornare a Roma. Si trova al centro della piccola sala poligonale situata al primo piano di Palazzo Nuovo realizzata proprio nei primi decenni del XIX secolo.






Vi ringrazio.

Arrivederci al prossimo articolo.

Massimo



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