MICHELANGELO MERISI detto CARAVAGGIO, Ritratto di monsignor Maffeo Barberini (1599-1604 ca)

© Photo by Massimo Gaudio

MICHELANGELO MERISI detto CARAVAGGIO, Ritratto di monsignor Maffeo Barberini

Nel marzo dello scorso anno in occasione di una bellissima mostra sulla famiglia Barberini tenutasi proprio a Palazzo Barberini in Roma, fui inaspettatamente folgorato dalla bellezza di un dipinto di Caravaggio che mostrava il ritratto di Maffeo Barberini proveniente da una collezione privata di Firenze (ultima fotografia in basso). 
Il luogo è lo stesso, l'autore è lo stesso come è la stessa la persona ritratta, anche le dimensioni sono simili, raccontano però due periodi diversi anche se ravvicinati di Maffeo Barberini, futuro papa Urbano VIII. Il primo è stato realizzato nel 1595 subito dopo aver ottenuto la carica di protonotario apostolico, mentre quello attualmente in esposizione è stato commissionato a seguito della nomina del monsignor Maffeo a chierico della Camera Apostolica avvenuta nel marzo del 1598.
L'anno preciso dell'opera non è certa. La maggior parte degli studiosi ritiene che sia stato realizzato nel 1599, mentre secondo altri è stato realizzato nel 1603 basandosi su alcuni ordini di pagamento a favore di Caravaggio eseguiti tra il 1603 e 1604, questo perché in quegli anni papa Clemente VIII inviò il monsignore come nunzio pontificio a Parigi alla corte del re di Francia Enrico IV.
Nel periodo di soggiorno a Roma, Caravaggio ha eseguito molti ritratti particolarmente richiesti dalla Curia e dagli amici, ritratti che per la maggiore sono andati persi o distrutti. Questa continua richiesta di ritratti, ha portato Caravaggio ad affinare la tecnica per velocizzare il ritratto in presenza, il che però lo ha portato a una loro realizzazione "senza similitudine" ovvero senza l'obbligo della accurata somiglianza, anche se di splendida raffinatezza.
Merisi per la realizzazione di questo ritratto, ha inserito l'ecclesiastico ripreso di tre quarti seduto su una poltrona posta di sbieco all'interno di uno sfondo scuro e illuminato da un fascio di luce. Analizzando meglio la scena, sono ridotti al minimo gli attributi che ne descrivono il ruolo: L'abito talare completo di berretta, la poltrona, il rotolo di documento a essa poggiati e la lettera che stringe nella mano sinistra. È a questo punto che entra in gioco il genio di Caravaggio, che rende vivo il ritratto mostrando Maffeo mentre guarda fuori dalla scena con la bocca appena aperta e con l'indice della mano destra che, anche se fermo, sembra muoversi come se si rivolgesse a qualcuno presente in quella istantanea ma solo come spettatore. Solo il rotolo di documenti chiuso da un cordone aiuta a capire meglio l'identificazione del personaggio.
La mostra CARAVAGGIO, IL RITRATTO RITROVATO, sarà visibile fino al 23 febbraio 2025 presso le Gallerie Nazionali di Arte Antica - Palazzo Barberini. La sala che ospita in via esclusiva l'opera, si trova al piano nobile del Palazzo di fianco al magnifico Salone Pietro da Cortona e prima di arrivare ci sarà la possibilità di vedere, tra le altre bellissime opere, anche ben quattro tele di Caravaggio. 
Questo dipinto fa parte di una collezione privata ed è la prima volta che viene esposto al pubblico quindi, vi consiglio di non perdere questa occasione per poterlo ammirare, dopo... Chissà!









La sala espositiva

Michelangelo Merisi detto Caravaggio, Ritratto di Maffeo Barberini, 1595 ca. olio su tela, 122 x 95 cm


Vi ringrazio.

Arrivederci al prossimo articolo.

Massimo

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