IL MISTERO DELLA SALA 22 DI PALAZZO BARBERINI
© Photo by Massimo Gaudio
Annibale (o Lodovico) Carracci, Tabernacolo portatile con la Pietà, scene di santi e martiri (1603) |
La sala 22 delle Gallerie Nazionali d'Arte Antica - Palazzo Barberini in Roma è bellissima ed è ricca di marmi e decorazioni che dalle pareti salgono su fino alla volta. Non conosco la sua destinazione iniziale, ma le decorazioni non hanno riferimenti religiosi quindi non credo che fosse una cappella privata. La sala è dedicata a una sola singola opera esposta all'interno di una teca che la protegge. L'opera è di un pittore bolognese della famiglia Carracci che si intitola Tabernacolo portatile con la Pietà, scene di santi e martiri realizzata intorno al 1603 ed è un olio su tavola, rame, ebano e oro che misura cm 43,8 x 31,2 chiuso.
La descrizione del museo dell'opera recita così:
"L’altarolo, prezioso oggetto di devozione privata, ha una forma a trittico, con le ante laterali richiudibili e dipinte su entrambi i lati. Nello scomparto centrale è raffigurata una scena di Compianto, con i personaggi disposti a ventaglio: in piedi, ammantata di rosso, la Maddalena, alla quale segue Giovanni, chinatosi a sorreggere Maria, ormai priva di sensi; infine, il corpo di Gesù, armonioso seppur esanime, la cui forma serpentinata è ricorrente nelle numerose Pietà dipinte da Annibale Carracci. Il pathos è intenso: Maria non è seduta, come di consueto, ma distesa guancia a guancia accanto al figlio. Gli angioletti, tristi e inconsolabili, esprimono al fedele tutta la sofferenza della scena: uno di loro indica la corona di spine, per sollecitare la meditazione sulla Passione di Gesù. Negli scomparti laterali interni, si trovano santa Cecilia (a sinistra, con iscrizione ANGELO.AMATORE(?) BEATISSIMA VIRGO), sant’Ermenegildo (a destra, corredato dalla frase REX REGEM REGUM COLUIT); in basso, scene del loro martirio. Sulle facce esterne, invece, san Michele Arcangelo e l’angelo custode, sormontati rispettivamente da Cristo e Dio Padre. L’altarolo venne commissionato dal cardinale Odoardo Farnese, che con le grandi imprese decorative di Palazzo Farnese, prime fra tutte la Galleria, aveva inaugurato la fortuna della scuola bolognese a Roma."
Fin qui tutto normale, il museo quindi afferma che l'opera è di Annibale Carracci, soltanto che, avendo ora la possibilità di vedere anche il retro (nella vecchia collocazione in un'altra sala non era possibile), mi sono accorto che nelle etichette applicate nella parte posteriore dell'opera non risulta Annibale come autore, bensì il fratello Ludovico.
Chissà chi è il Carracci autore dell'opera Annibale oppure Ludovico?
Vi ringrazio.
Arrivederci al prossimo articolo.
Massimo
Commenti
Posta un commento