© Photo by Massimo Gaudio

Il Parco di Villa Borghese si estende per 80 ettari all'interno del quartiere Pinciano e occupa una vasta area nel cuore della città, compresa tra il tratto delle Mura Aureliane che unisce Porta Pinciana a Piazzale Flaminio. La Villa è sicuramente tra le più ricche di testimonianze artistiche con edifici, sculture, monumenti e fontane, opere di illustri artisti dell'arte barocca, neoclassica ed eclettica, in più al suo interno ci sono alberi secolari, laghetti, giardini all'italiana e grandi spazi liberi. Comprende una gran quantità di specie sempreverdi, tra cui lecci e platani, pini domestici con esemplari bicentenari, abeti, cedri, oltre a piante di alloro e bosso. Per la grande concentrazione di strutture museali e culturali, una su tutte la Galleria Borghese, la Villa è definita come Parco dei Musei. Preziosi arredi ornavano il Parco: fontane e piccole fabbriche, quali la Mostra dell'AquaFelix, la fontana dei Cavalli Marini, il Tempio di Diana, il Tempio di Antonino e Faustina e il Tempio di Esculapio.
La sua realizzazione si deve al cardinale Scipione Borghese, nipote di papa Paolo V, che avviò i lavori nel 1606 dopo aver acquistato varie vigne limitrofe occupando così una vasta area lungo la via Pinciana. Nel contempo iniziarono i lavori di costruzione del Casino Nobile e di armonizzazione e unificazione dei vari appezzamenti mediante la creazione di viali, la recinzione della proprietà e lo spianamento delle irregolarità del terreno. Il principe Marcantonio IV dal 1766 fece importanti lavori tra i quali la realizzazione del
Giardino del Lago, avvalendosi dell'opera degli architetti Antonio e Mario Asprucci e di numerosi artisti, giardinieri, paesaggisti.
Nel corso del XIX secolo la Villa visse un periodo florido per quello che concerne la vita sociale, infatti fu teatro di manifestazioni e feste popolari, inoltre la Villa veniva aperta al passaggio pubblico festivo grazie alla ben nota accoglienza dei principi Borghese. Nel 1901 la proprietà fu acquistata dallo Stato italiano e nel 1903 fu ceduta al Comune di Roma con la definitiva apertura al pubblico. Nella cessione non fu incluso il Casino Nobile con tutte le opere contenute al suo interno, che rimane ancora oggi di proprietà dello Stato.
Vi ringrazio.
Arrivederci al prossimo articolo.
Massimo
Commenti
Posta un commento