© Photo by Massimo Gaudio
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Gian Lorenzo Bernini, Autoritratto in età matura (1630-1635), Galleria Borghese, Roma
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Tutti sanno che Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) è stato un grande artista e uno dei massimi esponenti dello stile barocco. È stato uno dei più grandi scultori del '600 e le sue opere vengono ammirate sempre con grande interesse. Oltre a essere uno scultore molto attivo, è stato anche un grande architetto e a lui si devono interventi all'interno della Basilica papale di San Pietro e vari progetti di chiese sul suolo romano ai quali vanno aggiunti progetti urbanistici come piazze ed edifici. C'è anche un altro lato del Bernini che non viene tanto messo in risalto ed è quello pittorico. Non ci sono tante opere del maestro che si possono ammirare. A Galleria Borghese si trovano tre dipinti: un autoritratto giovanile del 1623, un autoritratto in età matura del 1630-1635 che tra l'altro è stato utilizzato per le banconote da 50.000 Lire prima e seconda serie, un secondo autoritratto giovanile del 1623. Il terzo si intitola Ritratto di fanciullo del 1638. Nella pinacoteca dei Musei Vaticani c'è un dipinto attribuito a lui che si intitola Testa di Giovane del 1635 ca. Palazzo Barberini ne ospita due: il primo si intitola David, mentre il secondo è il ritratto di papa Urbano VIII. Ho voluto aggiungere un ulteriore dipinto che si trova sempre nello stesso luogo, però è del pittore genovese Giovan Battista Gaulli detto IL BACICCIO che ritrae Gian Lorenzo Bernini.
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Gian Lorenzo Bernini, Autoritratto giovanile (1623) Galleria Borghese, Roma |
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Gian Lorenzo Bernini, David (1625), olio su tela, cm. 75 x 65,5, Palazzo Barberini, Roma |
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Gian Lorenzo Bernini, Ritratto di fanciullo (1638) Galleria Borghese, Roma |
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Gian Lorenzo Bernini, Ritratto di Papa Urbano VIII (1631-1632), Olio su tela, cm. 70 x 65, Palazzo Barberini, Roma |
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Gian Lorenzo Bernini, Testa di giovane, attr. (1635 ca.) Pinacoteca Musei Vaticani
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Giovan Battista Gaulli detto IL BACICCIO, Ritratto di Gian Lorenzo Bernini, Palazzo Barberini, Roma |
Vi ringrazio.
Arrivederci al prossimo articolo.
Massimo
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